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Maggio/coraggio (un omaggio ad Alekos Panagulis)

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Maggio, sì tu Ca 'st'aria doce vaje prufumanno! Quanta ccanzone faje cantà a ddoje vvoce! Quanta suspire io manno! Maggio, è pe' tte Mme stò facenno cchiù mateniero Rose e vviole a ll'alba stò cuglienno Comm'a 'nu ciardeniere... E. A. Mario, 1913 Un classico della canzone napoletana, con i versi di E. A. Mario, dipinge in poche pennellate il mese di maggio, senz’altro il più bello dell’anno. Quando le piante urlano la loro voglia di vita con colori e profumi, quando i fiori si offrono all’abbraccio operoso degli impollinatori.  Tutto fiorisce, anche le erbacce cresciute sotto il bordo dei marciapiedi nelle più desolate periferie cittadine. La Natura ti si para davanti imperiosa, e ti prende, anche se non lo vuoi. Una pianta in piena fioritura è come una ragazza innamorata, spande gioia e luce intorno, se le passi accanto non puoi non vederla. Le fioriture di maggio sono come un concerto che passa dall’andante mosso all’allegro vivace, sempre più baldanzoso. Sarà...

La tempesta

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L'ho già detto, che sono una strana? Mi sa di sì. Sono una strana perché mi piacciono cose che gli altri trovano scomode e fastidiose. Come il mare in tempesta. Ieri lo guardavo, persa nelle sue luci, nei suoi colori, nei suoni potenti e negli odori che attraversavano disinvoltamente la mascherina FFP3. E pensavo: il mare che ho davanti e quello che sento dentro sono uguali , in questo momento. Immensi, tempestosi, pieni di pericolosa bellezza. Forze potenti, che però non dureranno per sempre.   La tempesta finirà, e sarà forse un sollievo potersi riposare nella calma della bonaccia, con il sole splendente sul mare e quelle giornate limpide e tiepide in cui ti senti al sicuro. Non vanno sottovalutate, le tempeste. Possono uccidere. Ischia ha un triste elenco di suoi figli presi dal mare in tempesta. E anche le tempeste di dentro, quelle che capitano quando qualcosa deve cambiare, non sono da prendere alla leggera. Ma -è questo il punto- non puoi scansare la tempesta, non puoi imped...

Gli alberi in acrostico

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 Non ho mai amato le poesie troppo "costruite", quelle con tutti i versi della stessa misura, o con le rime baciate, o con tutte quelle regolette letterarie e metriche che se ti ci immergi troppo, rischi di perderti l'emozione che ti aveva spinto a scrivere... perciò quando, in un laboratorio di poesia ambientale, la poetessa Francesca Tuscano mi ha chiesto di creare un acrostico in endecasillabi, la prima sensazione è stata da mazzata in fronte.  Poi però mi è piaciuta la sfida di riuscire comunque a dire quello che sentivo. La parola scelta quel giorno fu "silenzio". Ma un'altra parola, assai più coerente con la mia natura, continuava ad aleggiare. Finché un giorno, il Monte Epomeo l'ha liberata. Vedi: Poetare/fare Rivoluzione verde Bellezza e libertà

Il sole d'inverno

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 Ci sono giornate, nella stagione meno luminosa dell'anno,  in cui scopriamo la preziosa bellezza di un raggio di sole. Scritta vent'anni fa, oggi ancora più vera.  Vedi: Poetare/fare Bellezza e libertà  

Millenovecentosettantanove

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Molti anni fa, prima che la pandemia esasperasse la voglia di assembramenti e di aperitivi, c'erano giovani che non amavano andare in discoteca e preferivano la spiaggia deserta, un piccolo gruppo di amici, una chitarra e qualche voce. Vedi: Poetare/fare